È della Trentino Energie il golden set che vale la B1!
La Trentino Energie si aggiudica, dopo mille sofferenze, il golden set di Rubano e si guadagna la promozione in serie B1. Un risultato messo nel mirino ad inizio stagione e conquistato crescendo giornata dopo giornata, diventato sempre più realistico quando la squadra ha avvinghiato il primato nel girone D nella sesta del girone di ritorno, senza mollarlo più fino all’11 maggio, e trasformatosi in realtà ieri sera, al termine della doppia sfida con la capolista del girone C, che ha proposto due copioni completamente diversi fra loro.
Si tratta della seconda promozione in B1 del Progetto VolLei, dopo quella conquistata nel 2017 dal gruppo allenato da Maurizio Moretti, due successi uniti da un filo rosso, in campo, rappresentato da Aurora Bonafini e Katerina Pucnik, presenti e decisive in entrambi i casi. Ma questa è stata anche una vittoria di Mario Martinez, allenatore di lungo corso con le spalle larghe, che ha fatto crescere tecnicamente le più giovani, ha affidato compiti molto precisi ad ogni atleta ed ha mantenuto sempre “sul pezzo” la squadra, centrando l’obiettivo grosso in due sole stagioni. E lo è stata, naturalmente, per Patrizio Bonafini, deus ex machina di tutti i successi raccolti dal Progetto VolLei dalla sua fondazione ad oggi, ovvero dal 2010, quando partì in collaborazione con la Trentino Volley per poi legarsi al Marzola ed infine dalla stagione 2012-2013 all'Argentario.
Si sono meritate questo traguardo anche Serena Sfreddo, ormai una bandiera di questa società; le giovani Chiara Groff, Monika Costalunga e Amelie Pixner, che sono cresciute, soffrendo, ma senza mai mollare; i liberi Sofia Battistoni e Ilaria Garbo, alternatisi senza sosta per l’intera stagione, anche se ieri la più giovane, Sofia, ha patito la pressione del match e a metà del primo set ha lasciato il campo ad Ilaria; Matilde Zara e Laura Della Valentina, che hanno offerto a Martinez la possibilità di operare sistematicamente un doppio cambio rivelatosi vincente in tantissime occasioni, compresi i due set vinti ieri; Alessia Bulegato, che quando è stata chiamata in campo ha portato energia e servizi incisivi. Una grande gioia per tutte, una promozione che mancava alla pallavolo femminile trentina dalla stagione 2017-2018, quando toccò al Volano compiere questo salto, anche in quel caso senza dover passare dai playoff, che fino allo scorso anno non coinvolgevano la prima classificata. L’Argentario è stato più forte anche di questo nuovo ostacolo in più.
La cronaca
Nel piccolo impianto di Rubano la Trentino Energie schiera per l’ennesima volta il settetto base e non può essere diversamente; l’Eagles Vergati ripropone l’assetto impiegato da metà del primo set in terra trentina, ovvero con la regista Nicole Guidolin, l’opposta Nicole Dotta, le schiacciatrici Alessia Campagnaro e Alessia Sanvido, le centrali Jessica Sturaro e Anna Tiso, il libero Giada Morbiato.
Il primo punto dice già molto del tipo di match, di pura sofferenza, che dovrà affrontare l’Argentario, è un ace di Guidolin su Battistoni, seguito da un contrattacco di Dotto (2-0). La squadra ospite si tiene in scia, aiutata da un paio di errori veneti e da un muro di Costalunga, poi sembra dare l’impressione di poter cambiare marcia quando la numero 14 trentina raccoglie un ace su Sanvido e Pixner subito dopo la mura (7-8). Fino al 9-9 si lotta alla pari, poi i turni al servizio di Sturaro, Guidolin e Campagnaro danno una spallata alla frazione: la ricezione trentina finisce in una buca e il cambio palla si paralizza. Un errore di Pucnik, un ace sulla numero 12, ma soprattutto quattro muri quasi consecutivi di Dotta (3) e Tiso sull’intero terzetto di palla alta trentino spianano la strada alle padovane per andare a prendersi la prima frazione (17-11). Mario Martinez ha già utilizzato i due timeout e ha già mandato in campo Garbo per impiegarla senza pause di qui alla fine. Fino al 19-14 la Trentino Energie non dà segnali di reazione, poi improvvisamente si accende quando va in battuta Costalunga, che apre la serie con un ace, poi vanno a segno Pucnik e due volte Della Valentina (muro e attacco) riaprendo un set che sembrava senza storia (19-19). Il Sarmeola si riprende, aiutato da due errori della marcatissima Pucnik, e con un ace di Ferrarese, entrata all’uopo, stronca le velleità delle ospiti (23-19). Chiude il set il quarto ace padovano di Sturaro su Costalunga (25-21).
Ora, se non altro, le difficoltà proposte da questo match sono ben chiare. La Trentino Energie vorrebbe giocare la propria pallavolo, ma non è assistita dall’attacco e soprattutto dal muro, che di solito risolve molte situazioni difficili. Il buon approccio al secondo set (0-2) viene subito annullato da un errore e da una incredibile carambola in difesa che cade casualmente nel campo trentino. Il primo allungo padovano (8-5 con Dotta e Campagnaro protagoniste) viene neutralizzato da un ace di Costalunga e un attacco di Pucnik, ma poi, quando tocca a Sturaro portarsi sulla linea dei nove metri, cala il buio nella metà campo ospite: un muro di Campagnaro su Pixner, tre attacchi vincenti di Dotta e due punti di Tiso a muro e con un facile tocco creano un divario incolmabile, stavolta per davvero, fra le due contendenti (15-8). L’Argentario è chiuso all’angolo e subisce tecnicamente e psicologicamente l’irruenza dell’Eagles, che continua ad andare a segno con i fondamentali della fase break, battuta e muro, e si carica sempre di più in vista di un obiettivo sempre meno lontano. Nel finale fa tutto la scatenata Sturaro, due fast e un muro, e la Trentino Energie va ad un nuovo cambio di campo sul 25-14 e con tanti pensieri nella testa.
L’Eagles ha completato solo metà dell’opera, è vero, ma tenendo questo passo può arrivare fino in fondo. Nella terza frazione le padovane allentano un po’ la presa e qualcosa cambia. In avvio di set un errore di Campagnaro (pallonetto troppo lungo) e gli attacchi di Pixner e Groff danno una spinta inedita alla Trentino Energie (2-5), alla quale Sarmeola non riesce a rispondere con la solita prontezza, anche se riesce a riportarsi a -1 con la solita Dotta (8-9). Un ace corto di Groff dà nuova carica alle argentelle, che sul 12-14 prendono il volo, aiutate dalle battute float di Costalunga, che creano moltissimi problemi alla ricezione veneta. Ora le parti sono ribaltate, è l’Eagles che non mette più a terra un pallone, anzi commette due errori in attacco, che, uniti alle bordate della ritrovata Pucnik, fruttano un 12-20 che blinda la frazione, stavolta a favore delle ospiti. Civiero cambia mezza squadra, anche per permettere alle big di tirare il fiato, e senza alcuna fatica l’Argentario cavalca verso il 15-25, che cambia molte cose, non tanto algebricamente, visto che Sarmeola rimane a due set di distanza dalla qualificazione, esattamente come prima, ma psicologicamente, perché spezza un trend pesante e potenzialmente letale.
Ora tutto può succedere. Anche che la squadra di casa ritrovi subito le energie mentali per ricominciare a giocare la pallavolo aggressiva dei primi due set con la solita complicità di un Argentario poco lucido e teso come una corda di violino, leggi gli errori di Pixner, Groff e Pucnik in attacco. Tutta manna per l’Eagles Vergati, che raccoglie anche due ace consecutivi con i servizi radenti di Sanvido, portandosi sul 9-6 senza grosse fatiche. Nonostante le difficoltà le argentelle riescono a non perdere di vista le avversarie, che non sono affatto immuni da errori, così fino all’11-10 (murone di Groff) rimangono in corsa. Poi però due rotazioni con Pucnik in seconda linea vengono sfruttate al meglio dalle padovane, che ingabbiano Costalunga (errore e muro di Dotta) e poi difendono e ricostruiscono in maniera fin troppo facile scappando sul 19-12. La Trentino Energie, prima di arrendersi, si rianima con il doppio cambio. Le battute profonde di Zara mettono in grossa difficoltà la ricezione di casa, Costalunga ritrova i colpi migliori (3 attacchi vincenti) e Sanvido mette pure sul piatto un errore, tanto che Civiero deve chiamare due time out a distanza ravvicinatissima. Sul 19-17, però, sale in cattedra la solita Sturaro con una fast e un muro su Pixner, alla quale viene poi fischiato un fallo di doppia del tutto inesistente. Campagnaro e un ace di Sturaro chiudono la frazione 25-18. Si va inevitabilmente alla lotteria del golden set, che le padovane si sono indubbiamente meritate.
Il caldo si fa sentire, le squadre sono stanchissime, ma si giocano la stagione. L’avvio della Trentino Energie, sembra un prolungamento della quarta frazione, quindi fiacchissimo, un 4-1 costruito dalla scatenata Dotta con due attacchi e un block su Pucnik. Chiara Groff dà una mano alla squadra a rivedere la luce, ma nel 5-5 che apre nuovi scenari ci sono anche due errori di Dotta e Sanvido. Sul 6-6 scatta di nuovo il doppio cambio trentino e un’azione lunghissima viene chiusa da un facile tocco sotto rete di Pixner, un’altra da un attacco in rete della stessa laterale padovana (7-9). Ormai a fare la differenza sono solo le residue energie fisiche e mentali. Amelie Pixner batte sulla stessa, sfibrata, Sanvido, che manda il bagher sul muro della palestra (8-11), un punto di importanza fondamentale, anche se l’Eagles riesce a reagire ancora con gli attacchi di Campagnaro e Dotta e con un muro dell’opposta su Della Valentina. Siamo 11-11, la tensione si taglia con il coltello nella palestrina di Sarmeola e a questo punto in campo ci sono solo i servizi di Aurora Bonafini e gli attacchi di Katerina Pucnik: suo il cambio palla dell’11-12, suoi i due attacchi e lo smash su ricezione lunga che trascinano la Trentino Energie fino all’11-15 che lancia l’urlo liberatorio e la festa.
In quanto all'Eagles Vergati, si disputerà l'ultimo biglietto per salire in B1 in un nuovo doppio derby contro l'Officina del Volley di Padova, che ha piegato per due volte il Mandello nella fase eliminatoria.