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Itas Trentino - Sir Susa Perugia, analisi e pagelle

Dopo aver stretto i denti e portato a casa con spirito di sacrificio le vittorie contro Milano e contro Modena, nelle quali sono stati i particolari a fare la differenza, i nodi sono arrivati la pettine nello scontro con Perugia, che è passata alla ilT Quotidiano Arena con una prova in crescendo, chiusa per 1-3 (25-19, 22-25, 24-26, 19-25). L’assenza di Simone Giannelli, sulla carta, avrebbe potuto regalare qualche vantaggio all’Itas Trentino, almeno a muro e al servizio, ma anche nella velocità degli assist, ma alla prova dei fatti questo fattore non è stato valorizzato a dovere dai campioni d’Europa. O meglio, lo hanno sfruttato avvalendosi di una costruzione del gioco più lineare, come dimostrano le percentuali in attacco sistematicamente superiori, ma il tutto è stato raso al suolo dalla differenza abissale fra i due servizi e dall’incapacità della squadra di Soli di contenere Plotnytskyi con muro a uno, a due e a tre. Un giocatore, in verità, l’Itas era riuscito a mandarlo fuori dal match, ovvero Semeniuk, ma contro un organico come quello di Perugia, che lo ha subito rimpiazzato con Ishikawa, al solito efficientissimo, non poteva bastare. E non è bastato. Ne è uscito un ko pesante, che rischia di lasciare un segno indelebile sulla classifica finale della regular season e che ridimensiona l’avvio da record (12 punti su 12) dei gialloblù.

Il tabellino completo

I momenti decisivi

Se nel primo set a fare la differenza è stato il turno al servizio di Gabi Garcia, valorizzato da un muro di Sbertoli, una pipe di Lavia, un muro di Gualberto e un contrattacco del portoricano (da 13-10 a 17-10), in quelli successivi le parti si sono ribaltate in maniera perentoria. Nel secondo, avarissimo di break point (appena 4 gialloblù e 7 umbri), sono stati i contrattacchi di Plotnytskyi a valorizzare le occasioni create dalla squadra: il 15-17 e il 16-19 che hanno lanciato Perugia verso l’1-1 sono usciti dal suo sacco. Nel terzo parziale a scavare un fossato fra le due formazioni è stato il servizio dell’ucraino, che ha soffocato in men che non si dica tutte le fatiche fatte dall’Itas per portarsi sul 17-13 con quattro siluri dai nove metri, forieri di tre ace e un muro di Ben Tara su Michieletto (17-18), poi sul 22-23 è stato un altro ace, di Russo su Michieletto, a fissare il 22-24, base sul quale è stato appoggiato il 24-26 finale. Nel quarto a vestire i panni di terminator sono stati Plotnytskyi e Loser: il primo ha firmato il muro su Gabi Garcia del 2-6, il secondo gli ace del 5-9, 14-19 e 14-20, uscendo dal totale anonimato nel quale si era confinato nel corso del match.

Cosa dicono i numeri

Fa strabuzzare gli occhi notare che l’Itas Trentino è stata superiore in attacco in tutti e quattro i set e non di poco: 56% contro 41% nel primo, vinto, 50% contro 43% nel secondo, 61% contro 46% nel terzo e 42% contro 36% persino nel quarto, perso abbastanza malamente. Quindi se a muro le due squadre si sono più o meno equivalse (12-10 per i gialloblù) cosa ha permesso a Perugia di portare via l’intera posta? Indubbiamente il servizio: i 9 ace contro 1 soltanto di Trento rappresentano un bilancio terribile in un big match di questo tipo, che grava soprattutto sulle spalle di Laurenzano, in serata nera, e Michieletto, le cui percentuali in ricezione appaiono davvero deficitarie: 38% di tocchi positivi e 17% di perfetti per lo schiacciatore, 18% di positivi e 12% di perfetti per il libero. Un ingresso di Pesaresi al suo posto, anche solo per riordinare le idee, sarebbe stato più necessario che opportuno.

Le nostre pagelle

RICCARDO SBERTOLI (pal) 6,5 – Si danna l’anima per cercare far funzionare almeno l’attacco e ci riesce, anche se la ricezione non concede alcun margine alla sua creatività. Si fa sentire a muro (2 block), molto meno del solito al servizio, mettendo le basi per 3 soli break point in quattro set.
GABI GARCIA FERNANDEZ (opp) 6,5 – Nei primi due set gioca a livelli altissimi, chiudendoli con il 75% e il 62% in attacco, poi cala insieme a tutta la squadra, ricevendo appena 10 palloni in due frazioni, la terza e la quarta. È uno dei pochi che con il servizio crea dei grattacapi a Perugia, infatti permette alla squadra di realizzare 7 break point. Suo l’unico ace trentino della serata.
ALESSANDRO MICHIELETTO (sch) 5,5 – In attacco contribuisce alla causa (50% con 2 errori e 4 muri subiti) senza demeritare, è in ricezione e al servizio che la sua giornata diventa sempre più cupa con il passare del tempo: il suo bagher chiude con il 38% di tocchi positivi e 17% di perfetti, ma soprattutto con 3 ace incassati; dai nove metri non raccoglie alcun ace, ma soprattutto, ciò che più conta, prepara il terreno per appena 3 break point in 4 set.
DANIELE LAVIA (sch) 6+ – Non gioca una partita memorabile, come i compagni, ma neanche da buttare. In ricezione è l’unico che tiene botta (54% di tocchi positivi), in attacco tiene le medie di Gabi (53%) e in battuta permette alla squadra di portarsi a casa 5 break point.
JAN KOZAMERNIK (cen) 5 – Una serata sostanzialmente opaca, questa, per il centrale sloveno, che dà una piccola mano alla squadra solo con il servizio (6 break point). In attacco, è vero, fissa un 67%, ma sul 17-13 del terzo set non chiude il facile primo tempo che avrebbe “ucciso” il set e nel finale del quarto contribuisce a zavorrare il tentativo di rimonta trentino con un’invasione che mette una pietra tombale (14-18 invece che 15-17) sulla frazione e sul match. A muro vive una serataccia (0).
FLAVIO GUALBERTO (cen) 6 – A muro, differentemente dal compagno sloveno, chiude con 4 block vincenti e in attacco si difende senza brillare (50%). Decisamente grigia la sua prestazione al servizio, connotata da 4 errori e un solo break point.
GABRIELE LAURENZANO (lib) 4 – Una serata da tregenda per il libero calabrese, al quale Soli avrebbe dovuto dare un po’ di respiro, anche solo per riordinare le idee. Un giocatore esperto come Pesaresi, come già accennato, dovrebbe servire esattamente per questo. Invece rimane in campo a prendere pallate dagli impietosi battitori umbri, rimediando un 18% di tocchi positivi e 12% di perfetti, con 4 ace incassati.
KAMIL RYCHLICKI (opp) s.v. – Si rivede in campo nel quarto set, quando i buoi sono ormai scappati dal recinto. Firma un muro e un attacco vincente e se non altro dimostra di essere pronto a rientrare, anche se la concorrenza di Gabi Garcia non sarà facile da superare.

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