Messina mette in ginocchio un'Itas Trentino fragilissima
Un passo avanti e due indietro. L’attesa sfida casalinga di ieri pomeriggio contro l’Akademia Messina, importante per capire se dopo le due buone prove offerte contro San Giovanni in Marignano e Costa Volpino l’Itas Trentino avrebbe potuto coltivare la speranza di chiudere la pool promozione in una posizione migliore del quinto posto, ultimo valido per i playoff, è finita malissimo. La squadra siciliana, che pure veniva da due sconfitte consecutive al tie break contro Busto Arsizio e Altafratte, è passata come un tornado a Sanbapolis, imponendosi per 1-3 (23-25, 18-25, 28-26, 16-25).
In pratica le gialloblù se la sono giocata alla pari solo nel terzo set e nel primo fino al 21-19. Nelle altre sezioni del match l’Akademia ha dominato, soprattutto grazie ad una superiorità nettissima nell’attacco di palla alta: 49 punti per il trio Diop - Vernon - Rossetto contro i 31 delle cinque attaccanti (due opposte e tre schiacciatrici) che Parusso ha provato ad utilizzare per invertire un’inerzia impietosa. Dicono tutto il 13% di una Weske completamente fuori partita e il 25% e il 26% di Bassi e Zojzi, mentre qualcosa in più hanno fatto Kosareva e Ristori (33% e 36%). La realtà è che non si può andare a scontrarsi contro attaccanti come Vernon e Diop (44% e 45%) opponendo così poco. A questo si deve aggiungere la giornata difficile della ricezione, che i generosissimi numeri dello scout non fotografano affatto, appoggiata su una Fiori che è stata bersagliata chirurgicamente dal servizio siciliano per quattro set, su precise indicazioni della panchina. Di solito si cerca di evitare a tutti i costi un libero, invece contro Trento lo si va a cercare con pervicacia, al punto che spesso Kosareva è andata prendersi palloni di altrui competenza pur di aiutare la compagna in evidentissima difficoltà.
Al termine della fase ascendente della pool promozione il quadro è dunque fosco per molti motivi: perché le prime quattro posizioni sono ora del tutto irraggiungibili; perché se oggi Brescia dovesse vincere contro Altafratte sarebbe a rischio anche il quinto; perché l’Itas Trentino è uscita stritolata dagli incontri giocati contro le tre big del girone A, un aspetto che in ottica playoff quasi azzera le opportunità di puntare alla promozione.
La cronaca
Michele Parusso torna a dare fiducia ad Aneta Zojzi, schierata in posto 4 insieme all’inamovibile Dayana Kosareva. La diagonale è al solito composta da Prandi e Weske, così come al centro troviamo le solite Molinaro e Marconato, con Silvia Fiori libero. Dall'altra parte della rete Fabio Bonafede si affida alla regista Giulia Carraro, all'opposta Binto Diop, alle laterali Aurora Rossetto e Mychael Vernon, alle centrali Rossella Olivotto e Dalila Modestino, con Giorgia Caforio nel ruolo di libero. Assiste dalla panchina, e non metterà mai piede in campo, la seconda ex di giornata Chiara Mason.
I primi scambi del match sono all'insegna degli alti e bassi di entrambe le squadre, visto che prima si porta avanti Messina per 1-3, aiutata da un'invasione di Prandi, poi le padrone di casa rimontano (4-3) con i buoni servizi di Weske e un muro di Zojzi su Olivotto, già al terzo centro personale. Momenti di vera difficoltà incontra la squadra di Parusso quando la centrale trentina in maglia giallorossa va al servizio, coadiuvata dalla scatenata Rossetto, che firma tre punti consecutivi, uno a muro e due in attacco, ma anche questa volta le gialloblù reagiscono con forza, giocando, almeno per un attimo, la propria migliore pallavolo: fa tutto o quasi Dayana Kosareva, prima con un muro e un attacco (9-10), poi con quattro ottimi servizi, che portano un ace, due errori in attacco siciliani e un muro di Weske su Rossetto, per un confortante 13-10. Il significativo vantaggio viene però dilapidato in un attimo, il tempo di vedere la stessa Rossetto portarsi al servizio e il cambio palla trentino franare sotto i suoi colpi, in particolare con un ace in zona di conflitto e due muri, firmati da Vernon e Modestino (13-15). Nel finale un ace di Ristori e uno smash di Marconato, dopo un buon servizio di Prandi, sembrano favorire la squadra di casa (21-19), invece un attimo dopo le battute di Diop mettono a ferro e fuoco la ricezione trentina e permettono a Rossetto e Modestino di firmare gli attacchi del 21-23. Due cambi palla siciliani, il primo frutto di un muro su Bassi che avrebbe potuto intestarsi il 23-23, mandano le squadre al cambio di campo sul 23-25.
I numeri del set ci dicono che Trento si è tenuta a galla solo grazie agli 11 errori complessivi dell'Akademia contro i 5 delle gialloblù, dato che in attacco paga un pesante 7-15 e a muro un 3-5, avanti invece per numero di ace (2-0).
Michele Parusso decide di cominciare la seconda frazione con lo stesso starting seven della prima, riportando in panchina le varie Bassi, Ristori e Pizzolato, che aveva chiamato in causa dal 13-14 in poi. Il campo, però, boccia subito questa scelta, perché Messina si porta in un lampo sullo 0-5, grazie ai buoni servizi di Modestino, che raccoglie anche un ace su Fiori, sempre più nella buca; due invasioni consecutive di Molinaro valgono il 3-9, mentre l'attacco out di Marconato lancia le siciliane sul 6-13. Il primo break point dell’Itas è il punto del 9-14 firmato da Zojzi, che avvia una piccola rimonta trentina, appoggiata quasi esclusivamente sugli errori di Messina, che si arresta sul 16-19. A quel punto le ospiti stabilizzano il cambio palla e conquistano gli ultimi due break del set con la scatenata Diop (a segno 7 volte in questa frazione) e con un ace di Carraro sulla solita Fiori. Chiude un errore di Bassi, entrata nuovamente al posto di una impalpabile Weske: 18-25.
Anche in questo set Trento paga dazio in attacco (10-16) e a muro (0-2), mentre Messina riesce a contenere gli errori (5-7).
Nella terza frazione l'allenatore trentino decide invece di confermare in campo il trio composto da Bassi, Ristori e Pizzolato. Dopo un avvio difficile (0-3) con tre stoccate consecutive dell’americana Vernon, la squadra trentina conquista la parità a quota 5 e poi gioca una pallavolo efficace, portandosi sul 19-14 attraverso tre strappi importanti: il primo appoggiato sui servizi di Molinaro, i contrattacchi di Kosareva e Bassi e un gran muro di Pizzolato su Diop (13-9); il secondo frutto di un fallo di posizione dell'opposta siciliana e di un altro muro ai suoi danni di Pizzolato (16-12); il terzo prodotto da un'invasione di Carraro (19-14). Fino al 24-19 Trento conduce le danze senza difficoltà, ma sul più bello, dopo un servizio sbagliato da Kosareva, le battute di Vernon mettono in difficoltà il cambio palla di casa, che permette a Diop di firmare 4 break point consecutivi, 3 in attacco e uno a muro, e di mandare la frazione ai vantaggi (24-24). Un errore di Bassi regala un match ball alle siciliane, ma poi un primo tempo di Molinaro e due contrattacchi di Zojzi regalano la frazione all'Itas: 28-26.
Per la prima volta in questo match l'attacco di casa tiene il passo di quello ospite (18-19), ma a fare la differenza sono gli errori della squadra di Bonafede, ancora 7 contro i soli 3 delle gialloblù, che trovano in Bassi e Kosareva due buoni terminali offensivi. Alle siciliane non bastano i 9 punti di Diop.
In teoria, ed anche in pratica, la partita può dirsi riaperta, ma nel quarto set l’Itas Trentino riesce a tenere il passo delle avversarie solo fino all'8-8, ovvero dopo aver compiuto una mini rimonta dal 4-8, appoggiata ancora una volta sugli errori avversari, oltre che su un murone di Bassi su Vernon. Da lì in poi in campo c'è solo Messina, che scappa via prima sul 8-11, poi sul 9-14, affidandosi alla coppia Vernon - Diop, alla quale le gialloblù non riescono a prendere le misure. Sul 13-16 rientra Weske e sul 14-18 Zojzi, ma Messina non si fa intimorire, va sul 14-20 con due muri consecutivi e un contrattacco di Diop, mentre il finale è tutto di Vernon, che firma i punti numero 22, 23, 24 e 25 con tre attacchi e un muro sulla fast di Molinaro. Il mesto 16-25 finale è ciò che rimane a referto.
Messina detta nuovamente legge in attacco (impressionante 9-19) e a muro (1-4). A poco serve all'Itas contenere al minimo gli errori (1-6), alla luce delle evidenti difficoltà nel mettere a terra la palla.