A2 femminile poco appetibile, mancano all'appello tre squadre
Sono appena 17, fino ad ora, le squadre certe di partecipare alla prossima serie A2 femminile. A pochi giorni dalla scadenza dei tempi di iscrizione il numero necessario per dare vita a due gironi da dieci sembra essere decisamente distante.
Il contingente è composto in primo luogo dalle due squadre retrocesse dalla serie A2, ovvero Cda Talmasons e Roma Volley, poi dalle 11 squadre che hanno affrontato questo campionato lo scorso anno, ovvero Itas Trentino, Sant’Anna Messina, Cbl Costa Volpino, Clai Imola, Futura Busto Arsizio, Melendugno, Altafratte, Lecco Picco, Offanengo, Brescia e Casalmaggiore.
Non ci sono più Esperia Cremona, Zuma Castelfranco e Hermaea Olbia, che hanno gettato la spugna per motivi economici, e ripartiranno dal settore giovanile, azzerando quindi la propria presenza nei campionati nazionali. Inoltre hanno già comunicato che non prenderanno parte alla serie A2 Villa Cortese e Bologna, che si iscriveranno nuovamente al campionato di serie B1, mentre il Volley Modena è ancora in bilico, perché non riesce a trovare un impianto che risponda ai requisiti richiesti dalla Lega. Ci sarà invece Fasano, unica certa delle quattro neopromosse, e ci sarà il Club Italia dopo due stagioni in serie B1.
Dei cinque diritti disponibili due dovrebbero acquistarli la retrocessa Altino (quello di Castelfranco) e Altamura (quello di Cremona), pronta a compiere il doppio salto dalla B2 alla A2. Rimangono comunque altri tre posti vacanti, per i quali non c’è di sicuro la corsa, dato che il campionato di A2 è un torneo molto costoso, fra capitale sociale richiesto, fideiussione, tasse federali, videocheck, taraflex, oltre alle spese di affitto dell’impianto di gioco e a quelle necessarie per retribuire staff e giocatrici, che in cambio dà scarsa visibilità, soprattutto inglobando ben 20 formazioni e proponendo una formula abbastanza cervellotica, che dopo la prima fase mette in palio qualcosa di concreto solo per una parte delle squadre.
Una domanda sorge spontanea: se già si fa fatica a trovare 20 formazioni per la seconda serie nazionale come si farà, nella stagione 2026-2027, a metterne assieme addirittura 32 sommando la A2 e la nuova serie A3, che richiederà spese fisse praticamente identiche?